Sant’Antimo è un’antichissima abbazia abitata nei secoli dai monaci benedettini e fondata, secondo la leggenda, dall’imperatore Carlo Magno. La chiesa, realizzata nel XII secolo, è considerata uno dei capolavori dell’architettura medievale. L’armonia dell’architettura e la raffinatezza degli elementi decorativi sono espressione della ‘Vera Bellezza’: Cristo. L’arte diviene inno al Signore. Le mura di Sant’Antimo non sono solo un meraviglioso monumento, ma divengono custodi e testimoni della spiritualità monastica benedettina.
Storia
La leggenda fa risalire la fondazione di Sant’Antimo al IX secolo, all’epoca del Sacro Romano Impero, guidato dall’imperatore Carlo Magno, ritenuto il fondatore di una cappella, detta Cappella Carolingia, corrispondente all’attuale sagrestia.
Certamente l’Abbazia esisteva nell’anno 814 quando l’imperatore Ludovico il Pio, successore di Carlo Magno, emana un diploma che la arricchisce di beni e privilegi.
In epoca comunale, però, l’abbazia perde alcuni dei propri possedimenti, tra cui il castello di Montalcino che, a causa della sua posizione strategica, è uno degli obiettivi delle mire espansionistiche della città di Siena nella toscana meridionale. Alla fine del XIII secolo i beni di Sant’Antimo sono ormai decimati e il monastero si trova in uno stato di decadenza. Per sanare questa situazione di degrado, Papa Nicolò IV affida l’abbazia ai Guglielmiti, un ordine benedettino riformato.
Nonostante l’intervento papale, Sant’Antimo ha perso il suo antico splendore e, nel 1461 Papa Pio II sopprime l’abbazia incorporandola nella nuova Diocesi di Montalcino e Pienza. Nel XV secolo l’abbazia si trova in uno stato di abbandono: molti edifici del chiostro sono crollati e le pietre vengono reimpiegate nella costruzione del borgo di Castelnuovo dell’Abate.
Solo nel 1870 inizia una lunga campagna di restauri guidata dall’architetto Giuseppe Partini che riporta la chiesa all’aspetto attuale.
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